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Modena: apertura di credito per finanziare le opere pubbliche

Il Consiglio comunale prima della pausa estiva ha approvato, con il voto favorevole della maggioranza e il voto contrario della minoranza, la delibera presentata dall’assessore al Bilancio Francesco Raphael Frieri sul tema “apertura di credito a fronte di alienazione patrimonio disponibile”.

L’assessore al Bilancio ha illustrato il contenuto dell’atto spiegando: “per avanzare con alcune opere pubbliche, in particolare con la manutenzione di alcuni edifici scolastici, utilizziamo l’istituto dell’apertura di credito, previsto espressamente nel Testo unico degli enti locali.
Le aperture devono essere compensate da cespiti di beni immobiliari da alienare entro una certa data. L’apertura di credito è di 10 milioni 530 mila euro. Nel mese di dicembre avremo tutte le alienazioni patrimoniali e potremo utilizzare la nostra liquidità. Un decreto legge disciplina il tasso di interesse e dopo una gara breve è stato scelto come istituto di credito Banca Intesa, che ha proposto condizioni a mio parere abbastanza vantaggiose. I costi eventuali derivanti dagli interessi li copriremo con i fondi di oscillazione crediti e tassi. In genere il Comune di Modena ricorre all’autofinanziamento, ma in questo caso l’urgenza delle manutenzioni ci spinge a utilizzare l’istituto dell’apertura di credito”.

Baldo Flori di Modena a colori ha affermato: “non ho ancora capito bene, nonostante lo sforzo dell’assessore, è come mai si ricorre a questo strumento proprio quest’anno. Per quanto riguarda gli investimenti e il mantenimento del programma l’assessore delinea sempre un quadro molto roseo. Perciò non capisco la necessità di utilizzare questo strumento nuovo per la nostra Amministrazione, e di carattere straordinario. Le manutenzioni scolastiche non credo siano un problema nuovo”.
Danilo Bassoli del Pd ha osservato: “le condizioni economiche di utilizzo dell’apertura di credito sono vantaggiose. Questa scelta giusta dà risposta alla domanda retorica del collega: la ratio di utilizzare questo strumento è ben chiara. Abbiamo un piano di investimento triennale e un piano di legislatura. Abbiamo assunto impegni verso la città, corrisposti in buona parte. Ma ci sono circa 88 milioni di euro di investimento per il bilancio del 2008, l’ultimo della legislatura. Credo sia corretto assolvere agli impegni assunti, utilizzando tutte le condizioni possibili. Poiché tutti sanno che c’è una dissonanza temporale tra la realizzazione dell’investimento e il vincolo di copertura finanziaria, non vale la pena di perdere 7 o 8 mesi solo perché nell’immediatezza manca la copertura. Questi 10 milioni di euro potenzialmente fruibili ci consentono di mettere in atto delle opere programmate per questa coda di legislatura. Una scelta lungimirante che trova il nostro voto favorevole. In passato non si era utilizzato questo strumento perché i tempi a disposizione erano più lunghi”.

Adolfo Morandi di Forza Italia ha dichiarato: “anche dopo questo intervento, è evidente che questa delibera ha l’unico scopo di chiudere la legislatura portando a compimento un piano di investimenti, manutenzioni anche straordinarie, che si era deciso di fare e i cui tempi sono slittati per la copertura finanziaria. Quando si fa una programmazione si dovrebbe tener conto anche della copertura finanziaria. Questo ha portato un ritardo nel piano degli investimenti e questo strumento è di fatto un’anticipazione di cassa. Non si mette in evidenza che questo si deve a carenze di programmazione. Tutto questo provocherà un probabile esborso di interessi passivi a carico dei cittadini. Inoltre, credo che qualsiasi buon padre di famiglia terrebbe conto della capacità di affrontare il piano di investimenti anche indebitandosi. Questo non mi scandalizza. Ma mi scandalizzano le costanti e continue dismissioni di patrimonio facendole passare per coperture per mezzi propri. In assoluto non è un male, ma mi pare che questa amministrazione porti avanti costantemente dismissioni del patrimonio mobiliare e immobiliare, senza pensare a cosa accadrà alla lunga”.

Andrea Galli di An ha sottolineato: “le parole dell’assessore sono state di un candore disarmante. Si parla di un finanziamento inusitato e particolare per finanziare una manutenzione. Sono manutenzioni che si potevano prevedere, non sono fatti straordinari. Invece si ricorre a un’operazione straordinaria perché avete sbagliato i conti, e come specchietto per le allodole per i nostri concittadini. Chi vi ha preceduto, comunque, aveva già cominciato lo smantellamento: dall’Autobrennero alle Farmacie, fino ai passaggi della fusione di Meta in Hera eccetera. Da almeno due legislature si chiudono i buchi di bilancio distruggendo il valore accumulato dalle scorse generazioni di modenesi. Non siamo d’accordo e speriamo che i cittadini lo capiscano, di qui a un anno”.

L’assessore Frieri ha replicato: “innanzitutto mi dispiace che lo strumento non abbia permesso di chiarire alcuni passaggi. Non è un’anticipazione di cassa. Non causerà esborsi se non minimi. Le entrate che finanziano il piano degli investimenti sono le alienazioni patrimoniali, gli oneri di urbanizzazione e il debito, o altri trasferimenti da enti sovraordinati per infrastrutture complesse. Riteniamo che la cosa importante sia mantenere l’equilibrio rispetto al volume degli investimenti. Le opere comunque sono di manutenzione straordinaria, con stanziamenti aggiuntivi da dare alle Circoscrizioni, nelle cui commissioni si trovano anche consiglieri di minoranza che segnalano problemi ed esigenze”.
Flori ha ribadito: “ero assente in commissione. Ritengo comunque legittima la dismissione del patrimonio per fare fronte a investimenti. Mi chiedo però come mai questo strumento non è mai stato utilizzato se è così conveniente. L’assessore ha fatto un’operazione intelligente e abile, cogliendo un’esigenza molto sentita da scuole, genitori, eccetera. Non è una destinazione per un uso effimero. Ci sono delle difficoltà a mantenere i ritmi di investimento programmato e si usa uno strumento straordinario per sostenere interventi ordinari. Questo intervento avviene a distanza di una settimana dall’autoesaltazione del fatto che il comune non ha debiti”.

















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