Benedetto XVI ha espresso questa mattina nel corso dell’Angelus recitato dal Palazzo apostolico di Castel Gandolfo, la sua crescente preoccupazione per l’aggravarsi delle tensioni internazionali. Le parole del Papa hanno fatto seguito a quanto scritto dall’Osservatore romano nei giorni scorsi in merito a una nuova stagione di gelo fra est ed ovest dopo la crisi della Georgia e la decisione degli Usa di installare lo scudo missilistico in Polonia.
”La situazione internazionale – ha detto questa mattina il Pontefice – registra in queste settimane un crescendo di tensione che vivamente preoccupa. Dobbiamo constatare, con amarezza, il rischio di un progressivo deterioramento di quel clima di fiducia e di collaborazione tra le Nazioni che dovrebbe invece caratterizzarne i rapporti”.
”Come non misurare – ha aggiunto – nelle presenti circostanze, tutta la fatica dell’umanità a formare quella coscienza comune di essere ‘famiglia delle Nazioni’ che il Papa Giovanni Paolo II aveva additato quale ideale all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite? Occorre approfondire la consapevolezza di essere accomunati da uno stesso destino, che in ultima istanza è un destino trascendente, per scongiurare il ritorno a contrapposizioni nazionalistiche che tanto tragiche conseguenze hanno prodotto in altre stagioni storiche. I recenti eventi hanno indebolito in molti la fiducia che simili esperienze restassero definitivamente consegnate al passato”. Tuttavia non bisogna cedere al pessimismo. Di fronte a tale crisi internazionale, ai contenziosi territoriali, è necessario impegnarsi attivamente ”affinché venga respinta la tentazione di affrontare nuove situazioni con vecchi sistemi. La violenza va ripudiata!”.
Secondo il Pontefice servono “trattative eque e trasparenti per dirimere le controversie, a partire da quelle legate al rapporto tra integrità territoriale e autodeterminazione dei popoli, fedeltà alla parola data, ricerca del bene comune: ecco alcune delle principali strade da percorrere, con tenacia e creatività, per costruire relazioni feconde e sincere e per assicurare alle presenti e alle future generazioni tempi di concordia e di progresso morale e civile”. Dopo aver ricordato che la missione della Chiesa e dei successori di Pietro è quella di unire popoli e nazioni diversi al di là delle divisioni e dei contrasti, un compito di “enorme responsabilità”, il pensiero del Pontefice va alle vittime della recente tragedia di Madrid. Rivolgendosi ai fedeli spagnoli presenti nel cortile del Palazzo, il Papa ha affermato: ”Desidero assicurare che continuo a pregare per l’eterno riposo delle vittime del tragico incidente aereo avvenuto mercoledì scorso all’aeroporto di Madrid, così come per i feriti. Il Signore conceda coraggio, consolazione e speranza alle loro famiglie alle quali vorrei trasmettere di nuovo il mio vivo affetto e la mia vicinanza spirituale”.
Fonte Adnkronos