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Tariffe ferroviarie: Cgil, Cisl, Uil ER contro gli aumenti

Le Segreterie regionali Cgil, Cisle e Uil dell’Emilia Romagna congiuntamente alle Segreterie regionali Filt, Fit e Uiltrasporti, denunciano la grave situazione organizzativa che si riscontra anche nell’utilizzo giornaliero del servizio ferroviario regionale e nazionale, con una cronica carenza di personale in tutte le attività che comporta un degrado nella qualità e affidabilità dei treni.

Pertanto si considerano negative le decisioni assunte dalla Regione Emilia Romagna di autorizzare nel trasporto ferroviario passeggeri dell’Emilia Romagna dal 1° settembre 2008 l’incremento del 5% costo abbonamento annuale, del 6% costo abbonamento mensile e del 14% del costo del biglietto di corsa semplice.
Pur apprezzando il fatto che detti aumenti sono certamente inferiori a quelli richiesti dal gestore ferroviario, in particolare Trenitalia, anche considerando che in altre regioni sono più elevate le tariffe, si rimarca però la richiesta già avanzata alla Regione che si compia realmente nel territorio regionale un potenziamento del servizio ferroviario. Altrimenti anche le agevolazioni previste negli acquisti di titoli di abbonamento annuale per l’uso integrato del TPL o lo sconto dell’8% previsto per tutti gli studenti fino a 26 anni, che costituiscono la prima fase di attivazione del nuovo sistema di tariffazione (STIMER), appaiono ulteriori incrementi di costi per l’utenza senza favorire ed incentivare l’utilizzo più ampio di mezzi pubblici.

Quindi registrando oggi una manifesta carenza del servizio ferroviario regionale, si chiede che nell’ambito del Piano Industriale del gruppo Trenitalia vengano previste azioni per consentire:
1) Che la preannunciata e pubblicizzata entrata in servizio della nuova tratta ad Alta Capacità BO/MI coincida con un rafforzamento del servizio ferroviario regionale sulla linea storica MI/PC/PR/RE/MO/BO con un incremento anche qualitativo delle tracce orarie, prevedendo se necessario anche la priorità di circolazione per alcuni treni nelle fasce orarie critiche della giornata (visto che i treni Eurostar ES circoleranno in sede propria). A tal fine è inoltre necessaria una stretta collaborazione fra le regioni Emilia Romagna e Lombardia nella fase di programmazione delle tracce orarie per evitare sovrapposizioni e conflitti di circolazione coi treni del SFM di Milano.
2) Che venga recuperato l’aspetto relativo all’accesso degli abbonati ai treni IC vista la diminuzione dell’offerta commerciale di questa tipologia di treni, trovando forme di accesso agevolato ai treni ES e consentendo agevolazioni tariffarie per l’uso integrato del TPL anche per gli abbonamenti mensili.
3) Che sia rispettato il previsto incremento del 10% dei servizi nelle diverse direttrici della rete ferroviaria, con un maggiore impegno di collaborazione con i gestori che attraverso il Consorzio Trasporti Integrati (Gruppo Fs e FER e ACT/RE) hanno avuto in affidamento il servizio stesso, intervenendo sul Consorzio affinché si doti di un numero di organici adeguato per garantire la piena utilizzazione dei materiali circolanti.
4) Che siano messi a disposizione mezzi di trasporto idonei per rispondere al prevedibile incremento dell’utenza causata anche dall’aumentato costo dell’uso dei mezzi privati.

Come in tutte imprese industriali occorre agire attraverso l’acquisto di nuovi mezzi ferroviari (carrozze e locomotori) e mantenere e qualificare l’attuale parco mezzi con una idonea manutenzione, utilizzando in modo sempre più puntuale le officine esistenti.

Infine, in merito all’incontro tenutosi il 31 luglio con la Regione per la presentazione delle modifiche che verranno apportate agli orari da dicembre 2008, innanzitutto dobbiamo rilevare che manca la proposta di utilizzo della linea principale, la BO-MI, mentre negli altri casi, a nostro avviso, la risposta alle esigenze dell’utenza è parziale e troppo vincolata alle volontà dei gestori del servizio, che non hanno sciolto definitivamente alcune riserve legate alla propria capacità industriale.

Le organizzazioni sindacali, per queste ragioni, non possono che confermare la contrarietà rispetto agli aumenti tariffari, specialmente se non direttamente collegati al miglioramento del servizio offerto, miglioramento che non può essere correlato solo all’aumento delle corse ma anche alla diminuzione dei tempi di percorrenza, in special modo sulle linee che non saranno più penalizzate dalla contemporanea presenza di treni ES e dei treni del Trasporto Regionale.

















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