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La tintarella dura di più se si mangia a colori

Tempo di rientri dalle vacanze e di ritorno alla quotidianità. Ma per evitare che il grigiore della città porti via l’abbronzatura guadagnata in vacanza, ecco le regole per conservare il più a lungo possibile, e in maniera naturale, la tintarella.

Dunque senza fare ricorso alle lampade solari, “che tra l’altro non abbronzano, perché i raggi Uva forniscono solo un colorito superficiale, che non è abbronzatura”, spiega Caterina Catricalà, direttore del Dipartimento di Dermatologia oncologica agli Istituti fisioterapici ospitalieri (Ifo) di Roma.

Dunque “la prima cosa da fare – rivela la dermatologa – è mangiare a colori. Ossia mettere nel piatto il rosso, il giallo, l’arancione e il verde. Nella frutta e verdura di questi colori infatti ci sono sostanze, gli antiossidanti, che funzionano come spazzini della nostra pelle. E dunque evitano l’accumulo di sostanze tossiche, mantenendo la cute giovane”.

Quindi con insalate colorate, spiega l’esperta, si farà il pieno di licopene, betacarotene, vitamine A ed E.

Ma non solo: “Fondamentale – prosegue Catricalà – è idratare adeguatamente la pelle. Bisognava farlo durante le vacanze dopo una giornata di sole, e bisogna farlo al rientro. In questo modo si posticipa il più possibile la desquamazione e comunque si rende questo fenomeno più omogeneo e meno brutto esteticamente”. Idratare la pelle non significa però solo mettere un po’ di crema a fine giornata, “ma anche bere a sufficienza”.

Fonte: Adnkronos

















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