Si è risolta in una grossa bolla di sapone la vicenda dell’extracomunitario maltrattato nella notte fra sabato 23 e domenica 24 dai vigili urbani a Termoli (Campobasso). L’uomo ha infatti reso una dichiarazione al comando degli stessi vigili urbani che non lascerebbe dubbi sulla condotta degli agenti di polizia municipale.
“Non sono stato né strattonato né maltrattato dagli agenti di polizia municipale – afferma il venditore originario del Bangladesh – e gli stessi non mi hanno messo di forza nel portabagagli dell’auto di servizio, anzi preciso che sono stato accompagnato negli uffici di polizia stando seduto sul sedile posteriore dell’auto di servizio. Non ho subito alcuna pressione o minaccia – ha inoltre dichiarato l’uomo – nel rendere questa dichiarazione e sin da adesso dichiaro di non adire per vie legali e tantomeno chiedere eventuali risarcimenti”.
Pur emergendo una realtà diversa da quella descritta nelle ore successive al fermo dell’uomo, il sindaco della città adriatica, Vincenzo Greco, ha tuttavia chiesto alla polizia municipale una dettagliata relazione sull’accaduto.
A quanto risulta dai primi rapporti, poi, il venditore sarebbe scivolato sulla strada mentre cercava di fuggire dai controlli degli agenti rimanendo poi volontariamente a terra e attirando così l’attenzione dei passanti. L’uomo si sarebbe poi aggrappato alla cassetta contenente la merce che vendeva opponendo perciò resistenza alla confisca. I vigili urbani avevano già accertato che il venditore ambulante era sprovvisto della licenza di vendita.
Gli agenti della polizia locale hanno quindi tentato di riporre nel bagagliaio dell’auto di servizio la cassetta della merce confiscata mentre il venditore restava aggrappato alla stessa e ciò avrebbe fatto pensare che volessero rinchiuderlo nel bagagliaio.
Fonte: Adnkronos