Dalle verifiche effettuate sui 3.096 tifosi che hanno acquistato i biglietti per Roma-Napoli “circa 800 di essi sono gravati da precedenti di polizia e almeno 27 di loro sono ritenuti appartenenti o contigui alla camorra”. E’ quanto ha sottolineato il ministro dell’Interno Roberto Maroni, intervenuto in commissione Affari costituzionali al Senato per riferire sui disordini causati dai tifosi del Napoli in occasione della prima giornata di Campionato.
L’influenza “di soggetti appartenenti o contigui ai clan camorristici” trova del resto “fondamento in alcune importanti risultanze investigative e processuali”. Tra gli 800 pregiudicati identificati dalla polizia, anche tifosi con precedenti per associazione a delinquere di stampo mafioso, 260 indagati per reati di droga, 419 per reati contro il patrimonio e 70 per reati connessi alla detenzione di esplosivi ed armi.
La presenza, in alcune frange della tifoseria del Napoli, “di un numero così elevato di persone avvezze a condotte criminali, in particolar modo di soggetti ritenuti contigui ai clan camorristici”, costituisce per Maroni “un ulteriore fattore di rischio e un vero e proprio moltiplicatore della violenza in occasione delle manifestazioni calcistiche”.
Quanto alle “risultanze investigative e processuali” sul fenomeno, il ministro dell’Interno ha ricordato che “nell’ottobre del 2007 vennero arrestati cinque capi ultras per i reati di associazione a delinquere, danneggiamento, lesioni e lancio di oggetti contundenti. L’inchiesta venne per altro corroborata dalle dichiarazioni di un collaboratore di giustizia, Giuseppe Misso junior, ex boss del rione Sanità e nipote del capo storico, l’omonimo Peppe Misso, il quale sui rapporti tra clan locali e gruppi di tifosi ha esplicitamente attestato l’influenza della camorra su alcune frange della tifoseria napoletana”.
Il Viminale lancia dunque ”un’iniziativa straordinaria di comunicazione” contro la violenza negli stadi. Da venerdì sulle reti televisive, sui siti delle società di calcio, sui maxischermi degli stadi di serie A e nelle sale cinematografiche sarà diffuso uno spot di 30 secondi realizzato dal ministero dell’Interno in collaborazione con la Polizia nel quale le immagini di violenza saranno ”contrapposte alle buone iniziative calcistiche”. L’iniziativa sarà presentata domani.
Qunato al tanto decantato ‘modello inglese’ per la gestione dell’ordine pubblico in occasione delle manifestazioni sportive “è un modello di successo” ma “c’è una differenza fondamentale rispetto al sistema italiano, che non è di poco conto: la proprietà e la gestione diretta degli stadi da parte delle società”, ha sottolineato Maroni. La proprietà e la gestione diretta degli impianti da parte delle società “rende lo stadio un luogo aperto tutta la settimana, vivo, con caratteristiche diverse rispetto agli stadi che abbiamo in Italia”.
Fonte: Adnkronos