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Partito Lhc, indietro al Big Bang per cercare la ‘particella di Dio’

Un urlo. Un lunghissimo applauso. Dopo 20 anni di incredibile lavoro per scienziati di tutto il mondo, è partito Lhc. Il Large Hadron Collider, la macchina acceleratrice di particelle da oltre 2 miliardi di euro, la più grande macchina per la scienza mai costruita dall’uomo, ha mosso il primo passo al Cern di Ginevra, dove il gotha dei fisici mondiali, tra cui centinaia e centinaia di italiani, hanno fatto passare il primo fascio di protoni nel super acceleratore. Il test che dà l’avvio alla macchina. Lhc ci porterà indietro nel tempo. Indietro fino al Big Bang, la gigantesca esplosione che ha fatto nascere l’Universo 14 miliardi e più di anni fa.

Un viaggio a ritroso nella storia della vita per cercare la ‘particella di Dio’, il bosone di Higgs. Con il suo lavoro, Lhc andrà a caccia di quelle particelle che c’erano in quel primo potentissimo respiro del cosmo e che gli scienziati, fino ad ora, non hanno mai potuto vedere ma solo ipotizzare. Quello di oggi è un test molto importante perché segna di fatto l’inizio della vita del più grande acceleratore del mondo, costruito per svelare tanti misteri dell’Universo ancora insoluti.

Il primo fascio di protoni ha fatto il suo giro di prova passando all’interno di questo gigantesco anello sotterraneo, lungo 27 chilometri, costruito al Cern di Ginevra, alla profondità di 100 metri quasi sotto la città. Lhc è un anello fatto di tubi e di sofisticatissime macchine che lanciano particelle a velocità inimmaginabili, quello che ci si aspetta da queste tecnologie per la scienza è che fotografino le particelle che c’erano all’inizio dell’universo e strani oggetti come i bosoni di Higgs, la particella responsabile della presenza della materia nell’Universo. Quella che molti è stata ribattezzata la ‘particella di Dio’.


Ad assistere allo storico appuntamento del primo test di Lhc al Cern di Ginevra ci sono giornalisti di 400 testate europee, la Bbc ha allestito una diretta, collegamenti simultanei di decine e decine di Tv sono in programma nei diversi Paesi europei tra cui anche in Italia. L’appuntamento con il futuro della scienza è seguito in diretta in Italia, dalla sede centrale di Roma dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, guidato dal fisico Roberto Petronzio, l’Istituto di ricerca del nostro Paese che, da solo, coordina oltre 600 fisici italiani impegnati nella più grande impresa scientifica dei nostri giorni. Alla diretta a Roma hanno voluto prendere parte anche lo scrittore Andrea Camilleri e il fisico e scrittore, Paolo Giordano, vincitore del premio Strega con il romanzo ‘La solitudine dei numeri primi’. Presente anche un nutrito gruppo di scienziati italiani impegnati nella fisica che si farà con Lhc.

Fonte: Adnkronos

















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