La Biennale del Paesaggio con la collaborazione scientifica del Dipartimento di Progettazione architettonica dell’Università IUAV di Venezia organizza dal 13 al 24 settembre il workshop internazionale di progettazione dal titolo “Il paesaggio di Reggio Emilia: fra memoria storica e innovazione progettuale”, con l’obiettivo di elaborare proposte progettuali efficaci e innovative su alcuni temi imposti all’attenzione dell’opinione pubblica reggiana dal Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (Ptcp), in fase di adozione in questi mesi.
L’avvio ufficiale al workshop reggiano ha avuto luogo lo scorso 7 luglio nella sede della prestigiosa Università veneziana dove sono stati spiegati i presupposti e gli obiettivi di questo progetto avviandone così la progettualità. Il workshop indagherà alcuni nodi centrali enunciati dalla Convenzione Europea del Paesaggio, prezioso punto di riferimento di tutte le attività della Biennale del paesaggio, in relazione alle linee guida del Ptcp reggiano.
Al workshop parteciperanno alcuni dottorandi delle Scuole di Dottorato dell’Università IUAV di Venezia e delle Università di Trento, Reggio Calabria e Firenze; alcuni giovani laureati del corso di Laurea specialistica in Architettura per il Paesaggio dell’Università IUAV più alcuni giovani laureati delle Università di Lisbona e Las Palmas de Gran Canaria, per un totale di 30 studenti. La selezione di questi studenti è avvenuta su indicazione dei docenti-tutors e del coordinatore del workshop, il Professore Renato Bocchi dell’Università di Venezia.
Gli studenti si occuperanno della tutela e del recupero delle identità storico-culturali dei territori e del governo virtuoso dei paesaggi in trasformazione, quindi anche dei territori in cui è in atto un largo processo di mutazione, spesso di degrado, altre volte di inevitabile metamorfosi.
Al centro dei lavori due aree di intervento e sperimentazione che in maniera diversa e in condizioni territoriali molto differenziate propongono una riflessione sul rapporto fra memoria storico-culturale (quindi sulle tracce dell’eredità storico-culturale che identifica il territorio e conforma i paesaggi culturali) e innovazione (o addirittura invenzione) progettuale per il delinearsi dei futuri paesaggi in trasformazione: l’area della Reggia estense di Rivalta ed adiacenze e l’area del casello autostradale “Terre di Canossa – Campegine”, concepita come porta di accesso alle Terre Matildiche.
La prima area di intervento e sperimentazione, quella della Reggia di Rivalta, dell’adiacente Rivaltella e della Villa d’Este, è un vasto territorio periferico, in uscita da Reggio Emilia verso la fascia pedecollinare appenninica di Albinea e Scandiano. Sono luoghi segnati, fra l’altro, dalla mitica eredità storico-letteraria dell’Ariosto e del Boiardo, al centro delle iniziative del progetto PAB – Parco letterario dell’Ariosto e del Boiardo che tra giugno e luglio ha proposto diverse letture e performance teatrali.
La seconda area di intervento e sperimentazione è radicalmente diversa: qui le memorie non hanno tracce fisiche evidenti, ma rimandano a nessi puramente ideali e mentali con la strutturazione antica del territorio reggiano, fra pianura e colline dell’Appennino tosco-emiliano (in particolare in questo settore della valle del fiume Enza, i territori incastellati, dominati in epoca feudale dalla mitica figura di Matilde di Canossa). Il nuovo casello diventa, infatti, una nuova “porta” di segnale e di accesso per il rilancio turistico-culturale degli itinerari delle Terre Matildiche. Inoltre si colloca nel cuore della pianura in cui sfocia la Val d’Enza, territorio agricolo fra i più pregiati per la produzione del Parmigiano-Reggiano.
La sfida progettuale dell’intero workshop consiste, quindi, nell’ideare un sistema nuovo, con gli strumenti dell’architettura e del progetto di paesaggio, che collocandosi nel piatto paesaggio agrario della pianura padana rimandi in modo non scontato e banale alle risorse turistico-culturali ed eno-gastronomiche che caratterizzano questi territori e ne segnano la peculiare identità, sia relativamente alla piana presso la via Emilia sia relativamente alla collina appenninica.
Durante queste due settimane di lavoro sono previsti tre appuntamenti aperti al pubblico durante i quali professionisti del settore affronteranno tematiche e argomenti relativi ai cambiamenti del paesaggio: lunedì 15 settembre alle ore 18.30 presso la Sala Conferenze di Palazzo Magnani si terrà l’incontro dal titolo “Il paesaggio tra produzione e consumo”, interverranno il Prof. Renato Bocchi e il Prof. Juan Manuel Palerm Salazar; sabato 20 settembre alle ore 15.30 presso il Mauriziano di Reggio Emilia si terrà l’incontro dal titolo “Saper vedere nuovi paesaggi”, interverranno il Prof. Franco Zagari e il Prof. Gianmaria Sforza Fogliani; lunedì 22 settembre alle ore 18.30 presso l’Archivio Sereni del Museo Cervi a Gattatico di Reggio Emilia si terrà l’incontro dal titolo “Quello che si vede e quello che si mangia”, interverrà il Prof. Joao Ferreira Nunes.
I risultati del workshop saranno presentati durante la giornata conclusiva della seconda edizione della Biennale del Paesaggio che si terrà venerdì 21 novembre; l’intero progetto formativo si concluderà nel prossimo autunno e prevedrà anche l’esposizione degli elaborati progettuali e un seminario conclusivo di dibattito sugli esiti dell’esperienza. Al seminario saranno invitati quali relatori i docenti partecipanti al workshop ed esperti esterni, che commenteranno criticamente l’esperienza.
Tutte le informazioni relative al workshop si trovano sul sito della Biennale del Paesaggio
www.biennaledelpaesaggio.it
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