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Prezzi: Coldiretti, il pane raddoppia da Napoli a Milano, il grano no

Il prezzo medio del pane raddoppia tra Napoli dove costa 1,93 euro al chilo e Milano dove si spende 3,61 euro al chilo mostrando una forte variabilità tra le diverse città con valori che variano tra i 3,47 euro al chilo a Bologna, 2,71 euro al chilo a Palermo, 2,47 a Torino, 2,28 a Roma e 2,39 a Bari.

E’ quanto emerge da una analisi svolta dalla Coldiretti sui dati del sito Osservatorio prezzi e tariffe del Ministero dello sviluppo economico in occasione dello sciopero della “pagnotta” che per la prima volta è stata sfornata direttamente in piazza Montecitorio dove è stato peraltro “svelato” con cartelli e dimostrazioni il percorso di una filiera che fa lievitare il prezzo dal campo alla tavola.

La forte variabilità è una evidente dimostrazione che – sottolinea la Coldiretti – l’andamento del prezzo del pane dipende solo marginalmente dal costo del grano che è fissato a livello internazionale al Chicago Board of Trade e non mostra quindi differenze tra le diverse città. Peraltro – precisa la Coldiretti – le quotazioni del grano tenero per il pane si sono ridotte dall’inizio dell’anno del 40 per cento per raggiungere il valore di circa 0,20 euro al chilo che, secondo il servizio Sms consumatori del Ministero delle Politiche Agricole, diventano 0,36 euro quando si trasforma in farina all’ingrosso e in 2,80 euro al chilo quando diventa pane, con un aumento di quasi il 1300 per cento dal campo alla tavola. Una moltiplicazione che rischia di avere conseguenze negative per i consumi con gli acquisti familiari che – conclude la Coldiretti – sono calati del 2,5 per cento per il pane nel primo semestre dell’anno secondo i dati Ismea Ac Nielsen”.

“Nella forbice dei prezzi dal grano al pane c’è abbastanza spazio per recuperare diseconomie e garantire una adeguata remunerazione agli agricoltori e a tutte le componenti della filiera senza per questo aggravare i bilanci delle famiglie” ha affermato il Presidente della Coldiretti Sergio Marini nel sottolineare che il “crollo del grano oltre a non aver effetti per i consumatori rischia di mettere in crisi il futuro delle coltivazioni Made in Italy con l’aumento della importazioni e della dipendenza dall’estero”.
L’emergenza spesa – ha precisato Marini – non si risolve con i prezzi bassi all’origine per i produttori agricoli, perché questi non consentono di coprire i costi di produzione e, nel lungo periodo, portano alla chiusura delle imprese e alla destrutturazione del sistema con immaginabili ripercussioni di carattere economico, sociale e sulla bilancia commerciale”. Per questo la Coldiretti – ha concluso Marini – ha avviato un progetto per semplificare e razionalizzare la filiera e garantire una piu’ equa distribuzione del valore all’interno della filiera, dall’impresa agricola al consumatore.

E in piazza Montecitorio insieme ai conti economici della filiera è stato possibile imparare direttamente a fare il pane “fai da te” che costa fino a tre volte meno di quello acquistato: per fare un pagnotta da un chilo – spiega Coldiretti – serve poco piu’ di mezzo chilo di farina, acqua, lievito, più un paio di cucchiaini di olio. La pagnotta viene poi cotta in forno per un’ora circa a 220 gradi. Considerando il prezzo della materia prima e quello dell’energia consumata, il costo dello sfilatino fatto in casa non supera l’euro.

















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