In merito alla vicenda di Parma, dove un giovane ghanese, residente nella città emiliana, ha sporto denuncia verso la Polizia Municipale per aver subito violenza e maltrattamenti di stampo razzista, la segreteria della Cgil Emilia Romagna, nell’auspicare che l’autorità giudiziaria faccia luce al più presto sui fatti e individui le responsabilità dell’accaduto, ribadisce una ferma condanna verso questi comportamenti che, se confermati, sarebbero di una crudeltà inaudita e non degni della nostra comunità, da sempre aperta, solidale e accogliente.
L’episodio di Parma insieme ad altri atteggiamenti di odio e intolleranza razzista che si sono verificati anche nella nostra realtà, sono la spia di un malessere sociale crescente che deve far riflettere in primo luogo il governo e le istituzioni locali che sono chiamati ad assumersi le loro responsabilità.
Ci preoccupano le politiche xenofobe e razziste del Governo che facendo leva sul sentimento di insicurezza dei cittadini, non fanno altro che alimentare paure e la sindrome da “ immigrato nemico”. Un clima preoccupante sostenuto da una campagna mediatica che rappresenta gli immigrati come un pericolo e una minaccia per la nostra sicurezza. Anche la politica della ”tolleranza zero” determina una ostilità pregiudiziale verso gli immigrati, che nei casi più estremi può portare a sentirsi autorizzati alla giustizia fai da te, mentre è necessario che si mettano in campo politiche migratorie che favoriscano la convivenza civile e la solidarietà anche per contrastare episodi drammatici di odio e violenza.
Una politica seria ed efficace a vantaggio di tutti i cittadini (italiani e stranieri) deve saper coniugare politiche di sicurezza e politiche di integrazione e accoglienza. Ciò che non è ammissibile, è una comunità che tolleri o peggio alimenti il pregiudizio verso i diversi, l’odio razzista, la xenofobia.
La Cgil dell’Emilia Romagna intende promuovere sul territorio una campagna di sensibilizzazione antirazzista, a partire da tutti i luoghi di lavoro, per far si che gli immigrati non subiscano discriminazioni ed abbiano pari dignità e pari diritti come tutti i cittadini italiani.