Il recente episodio denunciato a Parma di aggressione e maltrattamento, da parte di un Nucleo della Polizia Municipale nei confronti di uno studente ghanese, è un fatto gravissimo per il quale è necessario esprimere la più ferma condanna. Non spetta a noi accertare le responsabilità, ma lo farà la Magistratura.
Il nostro compito è quello di far assumere la propria responsabilità collettiva alle Istituzioni ed alla politica in quanto questi episodi non sono altro che il segnale di un clima che in questo paese sta assumendo livelli molto pesanti.
Per questo sia la Magistratura che lo stesso Comune dovranno procedere velocemente all’accertamento delle responsabilità perché la paura, l’insicurezza e l’idea che in questa regione vi sia una città ”razzista”, che crediamo tale non sia, non fanno bene alla democrazia.
La nostra Regione ha fatto dei valori dell’integrazione un elemento di partecipazione e democrazia e la stessa legge regionale sulla Polizia Locale è ispirata ai valori della prevenzione con precisi compiti di Pubblica Sicurezza in sinergia con la Polizia di Stato.
Il Comune di Parma l’estate scorsa si è fatto promotore di un incontro con sindaci di diverso colore politico, alla presenza del Ministro Maroni, per l’individuazione della “carta della sicurezza” con affidamento di nuovi compiti alla Polizia Municipale in materia di lotta alla micro criminalità, prostituzione ecc.
E’ necessario però affrontare il tema della sicurezza ampliandone i confini e quindi considerando la sicurezza quale garanzia di convivenza civile, quale senso di appartenenza ad una comunità, quale integrazione di tutte le culture e differenze, quale rispetto delle regole per tutti e non solo come misura repressiva.
Questo naturalmente non vuol dire che le forze di polizia deputate non debbano fare la necessaria repressione quando necessaria, anzi. Naturalmente nel rispetto delle regole.
Noi siamo convinti che le lavoratrici/ori della Polizia Municipale di tutta la Regione, compreso Parma, operino quotidianamente ispirandosi ai principi della prevenzione, dell’integrazione e del rispetto delle regole.
Le azioni dei singoli non possono naturalmente essere ricondotte a comportamenti collettivi.
Crediamo nel contempo che debba essere fatto un confronto molto serio con le Istituzioni deputate sulle nuove competenze affidate alle lavoratrici/ori della P.M.
Solo dal “governo” delle funzioni e dal rispetto delle regole si potrà dare garanzia di sicurezza ai cittadini.
(Marina Balestrieri, Segretario Generale FP CGIL Emilia Romagna)