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Consulta: è morto il presidente emerito Leopoldo Elia

E’ deceduto ieri sera a Roma il presidente emertito della Corte costituzionale, Leopoldo Elia. Ne dà notizia la stessa Consulta in una nota diffusa questa mattina.

Nato a Fano il 4 novembre del 1925, politico e giurista, Elia venne eletto dal Parlamento giudice della Corte costituzionale il 20 aprile del 1976 e presidente della Consulta il 21 settembre 1981, per poi essere rieletto alla carica il 24 settembre 1984 e lasciare lo scranno il 7 maggio 1985. Nel 1987 (X legislatura) Elia viene eletto al Senato nelle liste della Dc. Rieletto, questa volta alla Camera, nella XII legislatura, nel 1996 torna al Senato con l’Ulivo, candidandosi nel collegio di Milano Baggio – Quarto Oggiaro. Elia è stato vicepresidente della Commissione per il riordino del settore radiotelevisivo, poi membro della Commissione Affari costituzionali, ministro degli Esteri della Repubblica italiana e ministro per le Riforme elettorali e istituzionali nel Governo Ciampi (1993-1994). Professore ordinario di Diritto costituzionale all’Università di Roma, è stato inoltre autore di numerose monografie e saggi. Tra i soci fondatori nel 2002 del ‘Laboratorio per la polis’, rete di cultura e formazione all’impegno civile. ”Difensore della Costituzione”: così nell’ultimo decennio amava presentarsi, semplicemente, a dispetto dei tanti e prestigiosi titoli di cui era costellata la sua prestigiosa carriera di studioso, di accademico, di politico e di servitore dello Stato.

”Prima viene la Costituzione; poi, eventualmente, l’ingegneria costituzionale”, aveva scritto l’illustre giurista nel saggio ‘La Costituzione aggredita.
Forma di governo e devolution al tempo della destra’, pubblicato da Il Mulino nel 2005. Un titolo che era già un programma di una linea politica per il docente universitario di diritto costituzionale che si era impegnato in politica, presentandosi come un ”cattolico democratico fedele all’ordinamento repubblicano” così come era stato delineato dai padri costituenti nell’immediato secondo dopoguerra. Da quando Silvio Berlusconi era sceso in campo, Elia aveva speso, spesso in comune accordo con lo storico cattolico Pietro Scoppola (scomparso a 81 anni il 25 ottobre 2007), grandi energie per contestare i progetti di revisione costituzionale del centrodestra.
La ”controriforma” del centrodestra, sosteneva nel 2005, rischiava di compromettere anche la tenuta della prima parte della Costituzione, quella che tutela i diritti fondamentali di tutti. Analizzando le proposizioni normative che riguardano la cosiddetta devolution, Elia si diceva allarmato per le conseguenze che avrebbero investito l’organizzazione verticale della Repubblica e la forma di governo. Prima fra tutte, il cosiddetto ”premierato onnipotente”, un istituto, a parere di Elia, ”estraneo alla tradizione istituzionale italiana, e a quella delle maggiori democrazie europee”.

“La scomparsa di Leopoldo Elia suscita profonda commozione in me come in tutti coloro che lo hanno conosciuto da vicino. Uomo di straordinaria probità e mitezza, Elia è stato un maestro del costituzionalismo italiano, per cultura, esperienza vissuta nelle istituzioni, capacita’ di dialogo e fermezza di convinzioni”. Così il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ricorda il presidente emerito della Corte costituzionale in un messaggio di cordoglio inviato al presidente della Consulta, Franco Bile.

Fonte: Adnkronos

















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