Corteo per le vie di Roma contro il governo. Ad aprire il serpentone lo striscione unitario che racchiude i temi che hanno portato in piazza i sindacati di base, i collettivi studenteschi e i coordinamenti spontanei di insegnanti e genitori: ‘Basta con la distruzione di lavoro, salari, diritti, scuola e servizi pubblici’. In corteo tutti i settori del pubblico impiego, i Vigili del Fuoco, la Protezione civile, operatori dei trasporti, insegnanti, ricercatori, tantissimi studenti, bambini e genitori tutti accomunati, spiega il leader Cobas, una delle tre sigle che ha indetto la manifestazione, dalla preoccupazioni per il futuro.
“C’è una volontà di denuncia – afferma Bernocchi – di tutte le politiche economiche di questo governo che salva i banchieri e mette in discussione i posti di lavoro dei precari, mette in discussione i diritti”.
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La coda del corteo sta entrando ora in via Cavour”: così “Abbiamo sfilato per 4 ore per le vie di Roma e c’è ancora gente a piazza Esedra – dice il leader Cobas – c’è stata una partecipazione massiccia non solo di iscritti ai sindacati di base, ma cittadini, studenti e anche molti iscritti ai confederali, domani – ha concluso – ci sarà un’assemblea del Popolo della scuola pubblica; sarà bene che esca una proposta di mobilitazione generale, per arrivare a novembre ad una nuova tappa, a una giornata nazionale per bloccare questa sciagurata politica scolastica”.
E sono tantissimi gli studenti che, ‘a braccetto’ con i docenti, hanno srotolato striscioni contro il decreto Gelmini; non mancano poi manifesti di solidarietà per i licenziamenti alla Fiat o contro la situazione generale del pubblico impiego. E’ quello ‘dedicato’ alla scuola la parte più colorata, chiassosa e allegra del corteo contro la politica economica del governo. Ad aprire, dietro lo striscione ‘No alla distruzione della scuola’ (nella foto), firmato dal Popolo della scuola pubblica, tanti bambini, genitori, insegnanti con fischietti e magliette colorate che affermano che ‘Il futuro dei bambini non fa rima con Gelmini’.
Da parte sua, il ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini, questa mattina a ‘Panorama del giorno’ di Maurizio Belpietro, su Canale 5, dice che ”le ragioni della protesta francamente non le comprendo e sono sempre più convinta che molti di coloro che scendono in piazza non hanno letto il provvedimento”.
Ma, intanto, gli studenti universitari in manifestazione a Roma invece di seguire il percorso indicato dalle forze dell’ordine hanno deciso di sfondare il cordone dei carabinieri che li precedevano e hanno attraversato il ponte prima dell’Isola Tiberina al grido di ‘stiamo arrivando, Gelmini stiamo arrivando’.
Per quanto riguarda i dati delle adesioni allo sciopero del trasporto pubblico, Trambus Spa – che a Roma gestisce tutte le linee di tram e la maggior parte delle linee di bus – rende noto che alle 10:30 il dato sull’adesione nella Capitale è del 33%. La protesta terminerà alle 16:30. A Milano, invece, tra i mezzi di superficie della rete Atm alle 10:30 il 68% è in servizio, secondo quanto rende noto l’azienda in una nota.I dati diffusi dalle 3 sigle del sindacato di base del Friuli Venezia Giulia sull’adesione in regione parlano del 60% di treni fermi con punte del 100% sulla linea Trieste-Udine, del 47% dei bus fermi a Trieste.
Secondo i sindacati, ha incrociato le braccia il 35% dei Vigili del Fuoco. Meno bene i dati nella pubblica amministrazione: la media delle adesioni è del 10%, con punte del 40% all’Inps di Trieste e del 50% al Tribunale di Pordenone. Manifestazioni e presidi spontanei anche a Torino, in piazza Castello, e di fronte ad alcune scuole. Agitazioni del settore trasporti, scuola e sanità, con lo sciopero dei mezzi pubblici che, dopo la fascia di garanzia dalle 12 alle 15, riprenderà fino a fine servizio.
Intanto, ”il gruppo Ferrovie dello Stato rende noto che la circolazione dei treni a media e lunga percorrenza si sta svolgendo in modo regolare su tutta la rete ferroviaria”. Solo in ambito regionale, ”soprattutto nel nord – si legge in una nota – alcuni convogli hanno subito limitazioni di percorso o cancellazioni. I treni locali delle fasce orarie a maggiore mobilità pendolare non sono invece interessati dallo sciopero”.
Fonte: Adnkronos