Sulle sabbie di El Alamein “i veri sconfitti furono i disegni di aggressione e di dominio, fondati persino su aberranti dottrine di superiorità razziale, che avevano trovato nel nazismo hitleriano l’espressione più virulenta e conseguente”. E’ l’analisi storico-politica che il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano traccia, commemorando i caduti italiani e delle altre forze militari al sacrario di El Alamein, nel 66esimo anniversario della battaglia che segnò le sorti della Seconda guerra mondiale.
Il capo dello Stato osserva che quella sconfitta “che non avrebbe gettato alcuna ombra sui valori di lealtà e di eroismo dei combattenti italiani o tedeschi” fu dovuta “non solo alla soverchiante superiorità di mezzi e di uomini dell’opposto schieramento, ma alla storica insostenibilità delle ragioni, delle motivazioni e degli obiettivi dell’impresa bellica nazi-fascista”.
i militari italiani, che qui ad El Alamein caddero in 5.200, Napolitano tiene a sottolineare che “furono tutti guidati dal sentimento nazionale e dall’amor di Patria”, loro come i combattenti con altre divise, “per diverse e non comparabili che fossero le ragioni invocate dai governi che si contrapponevano su tutti i fronti del secondo conflitto mondiale”.Se gli eventi che si rievocano oggi sono fortunatamente “da un pezzo alle nostre spalle”, tuttavia l’esortazione del Quirinale è a “non dimenticare”.
Fonte Adnkronos
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