Il Teatro Comunale Astoria di Fiorano Modenese presenta la nuova stagione 2008/2009. Una stagione definita nuova e innovativa per la qualità delle proposte e per i contenuti che ne hanno determinato la realizzazione.
Si affaccerà sulla scena dell’Astoria un’area teatrale vivida, nuova e dai tratti lievemente febbricitanti e indefinibili. Un teatro contemporaneo che resterebbe altrimenti invisibile sul territorio non solo fioranese ma dell’intera provincia di Modena, un teatro reso interessante dalle spinte che lo generano, che trasmette la necessità di mordere la vita con vorace intensità e la cui forza, intesa come spinta e pulsione, trascende la società che lo contiene e la cultura che lo genera.
Riteniamo questa una stagione forte, dai tratti speciali e atipici, una stagione che porta sul nostro territorio, realtà di indubbio valore artistico e creativo. Si è voluto scegliere spettacoli che avessero dentro il germe della contaminazione artistica e si è voluto portare sulle “nostre” scene lavori che fossero effettivamente rappresentativi di un’area nazionale di ricerca e contemporaneità. Scopo di questa stagione è poter offrire e presentare al pubblico uno sguardo differente del/sul/dal panorama teatrale nazionale.
La stagione di Fiorano completa la già ampia offerta teatrale del territorio modenese. Si tratta di una svolta radicale da parte della direzione artistica, che mira a differenziare la propria offerta teatrale rispetto all’esistente.
La stagione si inaugura il 18 Novembre con lo spettacolo di danza Speeed (59 minutes chrono) prodotto dalla Compagnia Svzzera Linga e da Lausanne/Théâtre Octogone/Festival internazionale de danse contemporaine Sévelin 36 di Losanna. Speeed (59 minutes chrono) ideato e coregrafato da Katarzyna Gdaniec & Marco Cantalupo e interpretato da 7 starordinari danzatori internazionali, è stato creato per l’apertura della X edizione del Festival della danza contemporanea di Losanna e si interroga sul culto della velocità: stimolati e contaminati dalle tecnologie, scandiamo le nostre esistenze ad un ritmo maniacale ed isterico, schiavi di una nozione di avvenire che non va oltre l’istante seguente. Così il tempo è percepito come una successione di momenti isolati: noi balziamo da uno all’altro, intrappolati nel gioco della competizione e dello smemoramento.
In 59 minuti i sette danzatori fanno una radiografia di una regola di condotta che le strutture sociali impongono.
Il nome della compagnia deriva dal simbolo induista della fertilità. È stata fondata dai coreografi Katarzyna Gdaniec et Marco Cantalupo nel 1992. L’anno successivo accettano l’invito di stabilirsi come compagnia residente al Théâtre de l’Octogone, a Losanna, dove creano uno spazio dedicato alla ricerca coreografica. Invitata alle più importanti manifestazioni di danza internazionali, la compagnia ha ricevuto, tra i molti riconoscimenti: il Premio Leonide Massine a Positano e il Prix Jeunes Créateurs / Danse della Fondation Vaudoise pour la Promotion et la Création Artistiques.
Ha inoltre firmato opere per altre compagnie (Teatro dell’Opera di Dresda, Teatro Nazionale di Mannheim, Balletto nazionale del Portogallo, Balletto del teatro dell’Opera di Ankara).