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Febbio, per gli impianti più soldi pubblici che privati

In riferimento alle polemiche di questi giorni relative alla stazione sciistica di Febbio, la Provincia precisa che i 3 milioni di euro – così come affermato fin dal 19 novembre – sono l’insieme degli interventi di sostegno messi a disposizione dalla Provincia non solo direttamente a favore della stazione sciistica (e pari a 560.000 euro), ma anche di altri progetti di ristrutturazione, ammodernamento e qualificazione di strutture turistiche sia pubbliche sia private che operano in quella parte di territorio della nostra montagna che ha in Febbio la sua maggiore risorsa in termini di attrattività turistica.

Oltre agli interventi sulle piste e sugli impianti di Febbio, nei 3 milioni sono compresi contributi, per citare solo alcuni esempi, al Campeggio (sala polivalente, una parte di piazzole e alcuni bungalows), al Comune per la sistemazione dell’area adiacente agli impianti e a numerosi pubblici esercizi e strutture ricettive private, sia di Febbio sia di località vicine, del comune di Villa Minozzo.
Per quanto riguarda gli interventi a supporto del rilancio della stazione attraverso la realizzazione di una nuova seggiovia triposto, la messa in sicurezza delle aree sciabili, il potenziamento dell’innevamento artificiale e il tappeto mobile del campo scuola, è certamente vero che i 560.000 euro sono stati erogati tramite la Provincia a fronte di una spesa che va ben oltre il milione di euro, così come previsto dai bandi. L’apporto pubblico, in ogni caso, è stato di gran lunga superiore a quello dei privati, che si sono impegnati concretamente soltanto con l’esborso del capitale sociale della Alto Crinale Srl. Quando l’Alto Crinale parla di “esborso da parte dei privati di 840.000 euro” si riferisce infatti a un mutuo stipulato dalla società: non si tratta pertanto di risorse sborsate direttamente dai soci, ma di soldi prestati loro da una banca, da rimborsare con tanto di interessi in un certo numero di anni. Mutuo che, probabilmente, ha peraltro contribuito ad appesantire la situazione finanziaria della società, che difatti è stata messa in liquidazione per decisione degli stessi soci privati.
Per il futuro sarà necessario fare approfondite valutazione su chi – con quali forme e con quali risorse – potrà consentire l’apertura della stagione quest’anno e nei prossimi anni. La Provincia, naturalmente, non verrà meno ai propri impegni, così come ha sempre dimostrato, ma solo in presenza di un ben chiaro e preciso quadro di ruoli e compiti.

Pierluigi Saccardi
Vicepresidente della Provincia di Reggio Emilia

















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