Il sindaco di Reggio Emilia Graziano Delrio è intervenuto oggi pomeriggio in consiglio comunale dove è in corso la discussione sulla fusione Iride Enìa, rispondendo ad alcuni consiglieri e esplicitando le ragioni di questa “scelta di buon governo”.
“Si chiede perché non abbiamo percorso l’opzione stand alone, perché Enìa non potesse stare da sola. Non era un’opzione catastrofica, però i sindaci hanno accolto il fatto, evidenziato da analisti e tecnici, che la fusione rappresenta un rafforzamento per l’azienda. Con la fusione si difende il patrimonio dei Comuni.
“Un altro tema proposto è: perché non è stato fatto l’accordo con Hera. L’offerta di Hera, come già spiegato, non permetteva di tenere a Reggio Emilia il coordinamento delle Sot, le deleghe sarebbero state inferiori e si prospettava un frazionamento della gestione. In questo modo la sede legale a Reggio Emilia rappresenta un vantaggio, crea indotto e occupazione, Enìa mantiene componenti importanti dell’esecutivo. In sintesi, il tema della governance e del potere decisionale di Enìa è stato decisivo.
“Il tema della proprietà pubblica sull’acqua: non c’è possibilità di privatizzazione dell’acqua, le reti sono pubbliche al 100% e vengono date in affitto a società che sono al 51% pubbliche”.
Terminata la risposta sulle eccezioni collegate, il sindaco si è rivolto ai consiglieri e in particolare alla sua maggioranza concludendo:
“Siamo dunque convinti che sia un’operazione di difesa dell’occupazione e di protagonismo autentico di Reggio Emilia. Sono fatti, non chiacchiere. Abbiamo difeso in maniera evidente il territorio, il suo futuro, il suo sviluppo.
Chiedo alla mia maggioranza di sostenere l’operazione per il nostro territorio. Spiace che una parte della maggioranza non capisca che la proprietà pubblica dell’azienda non sarà modificabile se lo stesso consiglio non deciderà in merito.
Se una parte della maggioranza voterà contro questa operazione, si collocherà automaticamente fuori dalla maggioranza stessa. Noi abbiamo il dovere di governare e decidere per il bene della nostra comunità”.