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L’Azienda USL di Reggio Emilia in merito ai casi di pseudorabbia

La pseudorabbia o malattia di Aujeszki è una malattia infettiva, altamente diffusiva, in cui il suino e cinghiale fungono da serbatoi. Il cane e il gatto sono considerati ospiti a fondo cieco, manifestandosi l’infezione solo occasionalmente.

Nell’uomo l’infezione è rarissima tanto che gli esperti escludono la capacità infettante del virus.
Nei suini allevati esiste un piano di controllo della malattia mediante vaccinazione, mentre per i cinghiali viene effettuato monitoraggio sanitario continuo a livello sia provinciale che regionale.

Si osserva una positività che stabilmente coinvolge il 30% della popolazione selvatica,
percentuale del tutto paragonabile alla situazione mondiale, tant’è che gli interventi sanitari, di vaccinazione dei suini allevati e di monitoraggio del selvatico, vengono definiti secondo direttive comunitarie.

Non risulta, al momento, alcuna situazione di particolare rischio per i cani e gatti di proprietà, se non per i cani dei cacciatori. Rischio del tutto occasionale in quanto facilmente evitabile non dando da mangiare ai cani interiora o parti di cinghiale crudo.
Si rileva che sono sufficienti le norme ambientali che regolano la caccia per quanto concerne lo smaltimento dei residui delle carcasse animali cacciate.

Si pone l’accento sul fatto che, attraverso l’Assessorato Ambiente della nostra Provincia, sono state date indicazioni sulle modalità di smaltimento dei visceri degli animali cacciati e delle loro carcasse.
Stante quindi l’attuale situazione sanitaria dei cinghiali della nostra provincia, continuamente monitorata, non vi sono elementi che possano indicare la necessità di interventi, anche solo informativi, che coinvolgano tutti i cittadini.

Dott.Antonio Cuccurese
Direttore Servizio Veterinario Azienda USL

















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