Anche una ricercatrice della facoltà di Agraria dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia chiamata nel comitato scientifico-tecnico, incaricato del progetto di restauro della antica Moschea Djingarey Ber di Timbuktu in Mali (Africa), eretta nel 1327 su disegno attribuito a Abi Es Haq es Saheli che la realizzò per conto dell’Imperatore del Mali Musa KanKan, un sito designato dall’UNESCO nel 1988 come patrimonio mondiale dell’umanità.
La dott. ssa Lara Maistrello, ravennate d’origine ma domiciliata a Reggio Emilia, ricercatrice in Entomologia Generale ed Applicata presso l’Ateneo modenese reggiano, per le sue spiccate competenze è stata selezionata dalla AKTC – Aga Khan Trust for Culture, una prestigiosa fondazione internazionale con scopi di sviluppo cui è affidata la realizzazione del restauro del singolare e venerato luogo di culto dell’Islam, in qualità di esperto di insetti xilofagi, ovvero che si cibano di legno.
Nel corso della missione, che l’ha vista impegnata nelle sue ricerche, la dott. ssa Lara Maistrello è stata presentata all’Imam Abdrahmane Ben Essayouti e ad altre autorità locali, che le hanno concesso il privilegio di entrare nella Moschea, un privilegio normalmente negato non solo ai turisti ma anche a quanti non praticano la fede islamica, per poterle consentire di effettuare il monitoraggio e la valutazione delle condizioni degli elementi in legno che compongono il manufatto.
L’intera Moschea Djingarey Ber è composta di calcare, terra e materiali organici, come fibre, paglia e legno. Dispone di tre corti interne, due minareti e venticinque righe di pilastri allineati in una direzione est-ovest con uno spazio preghiera capace di ospitare 2.000 persone.
Durante l’indagine, la ricercatrice, che ha interagito con i coordinatori responsabili dei lavori di restauro, Josephine D’Ilario (restauratrice) e Gautier Bicheron (architetto), ha riscontrato che le travi e gli altri elementi lignei della Moschea sono seriamente minacciati dall’azione di termiti sotterranee e di coleotteri xilofagi (bostrichidi e lictidi), suggerendo una strategia di intervento che si prospetta come efficace, durevole e sostenibile.
“Questa esperienza – afferma la dott. ssa Lara Maistrello dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia – ha rappresentato un grande momento di crescita professionale ed è motivo di grande soddisfazione personale, in quanto mi ha dato l’occasione di mettere a frutto le mie competenze e di confrontarmi con altre professionalità per contribuire alla salvaguardia di un edificio di culto dall’elevato valore storico e culturale. Inoltre, si prospetta la possibilità di collaborare per svolgere indagini scientifiche e progetti educativi con la finalità di migliorare le condizioni della popolazione locale, obiettivi che corrispondono pienamente agli scopi della Fondazione Aga Khan Trust for Culture”.
L’incarico svolto, dunque, potrebbe rappresentare l’inizio di una proficua collaborazione tra l’Aga Khan Trust for Culture e la facoltà di Agraria dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia.