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Nasce a Reggio Emilia “Enìa Altervis”

“Enìa Altervis”, il Centro ricerche dell’utility Enìa sullo sviluppo delle fonti rinnovabili per l’energia, si avvarrà della collaborazione dell’Università di Modena e Reggio Emilia ed opererà, in particolare, nei settori della ricerca applicata, della formazione e della progettazione.

Il Centro ricerche è uno dei tasselli più importanti e qualificanti delle strategie per l’economia della conoscenza e dell’innovazione delineate dal sindaco Graziano Delrio nella sua recente relazione La nostra città, rivolta agli operatori economici e alle associazioni. Il progetto, per il quale Enìa prevede un finanziamento di 120 milioni di euro e l’assunzione di 30 persone entro fine anno, è stato presentato oggi alla stampa dallo stesso sindaco Delrio, dal rettore dell’Università di Modena e Reggio, Aldo Tomasi e dal prorettore Luigi Grasselli; dall’amministratore delegato di Enìa Andrea Viero ; dall’assessore a Scuola e Università del Comune di Reggio, Iuna Sassi e dal responsabile Enìa del settore per l’energia da fonti rinnovabili, Carlo Pasini.

“Reggio – ha detto Delrio – può sviluppare un’economia forte e competitiva che crea ricchezza diffusa e lavoro stabile, se alla nostra base produttiva storica e consolidata applichiamo la virtuosità della ricerca e dell’innovazione. Il Centro di ricerca sulle fonti energetiche rinnovabili è una straordinaria opportunità per giovani ingegneri, nuovi talenti, per la ricerca, l’innovazione e l’economia della conoscenza: un salto di qualità che a Reggio serve e che possiamo fare. Ecologia e risparmio energetico sono ingredienti importanti e sempre più richiesti di un’economia ‘verde’, come stanno dimostrando i risultati del consorzio Ecoabita promosso dal Comune. Il Centro è oggi possibile grazie a un’azienda ex municipalizzata forte nell’innovazione e nel legame con il territorio e alla qualità della nostra Università, che insieme innescano un meccanismo virtuoso”.
“I modelli nel mondo – ha concluso il sindaco – sono Stati Uniti, Francia e Germania, che continuano a investire risorse nella ricerca, al contrario del governo italiano, che invece taglia. Noi facciamo la nostra parte, per l’energia ma anche per l’educazione con il Centro internazionale Malaguzzi, per la sanità con l’arcispedale Santa Maria Nuova istituto di ricerca e cura a carattere scientifico, per la meccatronica e la bio-edilizia con la nascita dei tecnopoli alle Reggiane, con la ricerca sui new media”.

“Mettiamo in atto – ha detto il rettore Tomasi – un progetto importante per Reggio e per l’ateneo, che a Reggio si consolida con questa ulteriore esperienza di ricerca e trae nuova linfa per il proprio sviluppo. Il Centro ricerca è un passo decisivo anche per il rafforzamento della didattica, che vedrà l’istituzione di un nuovo corso di laurea dedicato alle scienze dell’energia. Il Centro ricerca sulle rinnovabili ha quindi tutte le carte in regola per dimostrare sul campo la propria eccellenza”.

Il prorettore Grasselli e l’ad di Enìa Viero hanno illustrato i contenuti della convenzione tra Università ed Utility, e le caratteristiche di Altervis.
Il Centro ricerche “Enìa Altervis”, presso la sede Enìa di Reggio Emilia, rappresenta un importante momento di incontro delle competenze presenti sul territorio che permetterà di operare non solo con l’obiettivo di promuovere, sostenere e sviluppare l’attività di ricerca nel settore delle energie rinnovabili, ma anche nella realizzazione di iniziative di divulgazione scientifica, di corsi di specializzazione o master per ricercatori e per la qualificazione di figure professionali specialistiche, di progetti di innovazione tecnologica rivolti all’ottimizzazione delle soluzioni e delle applicazioni sia ad uso civile che industriale.
“Enìa Altervis” si inserisce nelle strategie di crescita di Enìa che troveranno un ulteriore rafforzamento nel nuovo Gruppo che nascerà dall’aggregazione con Iride. La multiutility emiliana ha già inserito, nel proprio piano industriale, iniziative di sviluppo a forte investimento nel settore delle energie alternative e delle fonti rinnovabili che si articolano sia nel potenziamento di progetti da realizzare nel territorio di elezione, sia nell’attuazione di interventi a forte valenza industriale. Lo sfruttamento delle biomasse, dell’energia solare, eolica ed idroelettrica sono gli ambiti in cui, nei prossimi quattro, anni il Gruppo Enìa ha previsto investimenti per oltre 120 milioni di euro, e che offrono forti potenzialità di integrazione industriale con le attività che rappresentano il core business del Gruppo.
L’Ateneo di Modena e Reggio Emilia ha già maturato esperienze e sta ulteriormente implementando iniziative e attività di ricerca documentate nel settore. Progetti che proprio nella collaborazione tra Università ed impresa trovano il punto di raccordo tra attività formativa ed esigenze del mondo produttivo capace di dare impulso alla ricerca scientifica applicata. Recentemente è stata stipulata con Enìa una convenzione quadro per contribuire alle attività del Centro Ricerche “Enìa Altervis” dal punto di vista della definizione delle linee strategiche, della formazione, e attraverso progetti di ricerca comuni.
Il Centro ricerche “Enìa Altervis”, che sarà guidato da un Comitato scientifico di indirizzo, ha già individuato i primi due progetti da avviare nell’ambito dello sviluppo dei sistemi di conversione da biomasse e dell’integrazione delle tecnologie del solare termico-fotovoltaico con il teleriscaldamento. Un progetto, quest’ultimo, che trova proprio nella città di Reggio Emilia, con la sua estesa e consolidata rete di teleriscaldamento, il terreno più adeguato allo studio e alla ricerca di soluzioni tecnologiche capaci di combinare, in ambito residenziale, lo sfruttamento dell’energia solare ad integrazione del calore prodotto da sistemi di cogenerazione per il teleriscaldamento.

















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