Anche la Provincia di Reggio Emilia è impegnata negli aiuti alle popolazioni dell’Abruzzo colpite dal violento sisma del 6 aprile scorso, ma soprattutto darà il proprio, importante contributo anche nei prossimi mesi per allestire prima dell’inverno le strutture prefabbricate che dovranno ospitare i terremotati e, successivamente, nella fase di ricostruzione.
E’ quanto emerso l’altro giorno in Regione a Bologna nel corso del summit promosso dal presidente Vasco Errani e dall’assessore regionale alla Protezione civile Marioluigi Bruschini, al quale hanno partecipato – per Reggio Emilia – la presidente della Provincia Sonia Masini, l’assessore alla Protezione civile Luciano Gobbi e la responsabile dell’Unità operativa di Protezione civile della Provincia Federica Manenti.
“Dopo questa prima fase di interventi di emergenza, che ha visto Reggio e l’Emilia-Romagna assicurare il proprio importante e tempestivo contributo, è ora necessario passare ad una maggiore stabilizzazione delle attività di soccorso e di ricostruzione nelle zone gravemente colpite dal terremoto”, ha detto la presidente Masini incontrando la stampa insieme agli stessi Gobbi e Manenti, al presidente del Coordinamento provinciale delle associazioni di Protezione civile Giorgio Ballarini ed al responsabile di Azione solidale, Giampaolo Ferretti.
“D’intesa con la Regione abbiamo deciso di continuare a sostenere le popolazioni terremotate mobilitando operatori pubblici, volontari e risorse economiche attraverso un’opera di forte coordinamento a livello provinciale e regionale da parte delle amministrazioni pubbliche, questo al fine di rendere efficaci e tempestivi gli interventi, ma anche per evitare che qualcuno possa approfittare della generosità e della buona fede dei reggiani”, ha aggiunto la presidente Masini. Già per mercoledì prossimo, nella sede del Centro unificato di Protezione civile in via del Chionso, la Provincia ha convocato un primo vertice con sindaci, volontari del soccorso e della Protezione civile, associazioni di volontariato e di categoria, istituzioni, aziende pubbliche e sindacati per fare il punto della situazione.
Dal punto di vista operativo, all’Emilia-Romagna e ad altre 4 Regioni (Liguria, Lazio, Piemonte e Campania) sono stati assegnati 12 comuni: San Demetrio, Acciano, Barisciano, Fagnano Alto, Fontecchio, Fossa, Poggio Picenze, Prata d’Ansidonia, S. Eusanio Forconese, S. Pio delle Camere, Tione degli Abruzzi e Villa Sant’Angelo, dove già dal 7 aprile la colonna mobile dell’Emilia-Romagna ha allestito un campo di soccorso che attualmente ospita 400 sfollati. “In base all’intesa che verrà sottoscritta nei prossimi giorni dalle cinque Regioni, saranno assegnati compiti, responsabilità e progetti che dovranno essere portati a termine con il concorso delle rispettive Province”, ha spiegato l’assessore provinciale Luciano Gobbi.
Un conto corrente unico per le donazioni
Per quanto riguarda gli aiuti economici, da oggi tutti gli abitanti di città e provincia che volessero sostenere le popolazioni abruzzesi possono effettuare versamenti bancari direttamente sul conto corrente bancario appositamente aperto dalla Provincia di Reggio con le seguenti coordinate Iban: IT 12 I 02008 12800 000100658213.
Il conto è intestato “La Provincia di Reggio Emilia per l’Abruzzo” e pertanto non è necessario indicare alcuna causale, in quanto tutte le somme versate saranno destinate ai progetti che la Provincia realizzerà a favore delle popolazioni abruzzesi terremotate: inoltre, grazie alla disponibilità di Unicredit, per i versamenti effettuati da qualsiasi banca non è prevista alcuna commissione.
A quanto verrà assicurato dalla generosità dei reggiani, la Provincia di Reggio – come noto – aggiungerà 50.000 euro di fondi propri d’emergenza, mentre i consiglieri provinciali devolveranno i due prossimi gettoni di presenza.
Come dare aiuto
A chi intendesse invece dare aiuto, soccorso o sostegno logistico per il terremoto che ha colpito l’Abruzzo, si ricorda che è possibile telefonare alla sede del Centro Unificato provinciale di Protezione civile, dalle ore 8 alle 20, al numero
0522.555733.
La Provincia rinnova l’invito a chiunque desiderasse prestare aiuto sul posto a non mettersi in viaggio autonomamente verso le zone colpite senza prima aver contattato il Centro Unificato provinciale di Protezione civile. Ad oggi, al centralino del CUP sono pervenute oltre 200 telefonate, metà delle quali per garantire disponibilità di mano d’opera in Abruzzo, un quarto per donare beni di prima necessità, il rimanente quarto per offrire ospitalità agli sfollati. “Sono davvero tante anche le istituzioni che si sono rese diponibili – ha aggiunto la presidente Masini – Solo per citarne alcune, la Comunità Giovanni XXIII e Villa Verde hanno offerto posti-letto, mentre il Motti di Castelnovo Monti è disponibile ad ospitare ragazzi dell’istituto alberghiero dell’Aquila per far concludere loro l’anno da noti”.
Raccolta di derrate alimentari e vestiti
La Provincia inoltre si sta avvalendo della collaborazione con l’associazione di volontariato Azione Solidale di Sant’Ilario, con la quale è convenzionata da anni, per la raccolta e distribuzione di derrate alimentari a lunga scadenza (anche in grandi quantità); prodotti per l’igiene personale, indumenti e biancheria nuovi per adulti e bambini.
Reggio e il rischio terremoto
La presidente Masini si è infine soffermata sulla situazione provinciale per quanto riguarda il rischio sismico. “Reggio e altri 33 comuni sono classificati a rischio basso, mentreVetto, Castelnovo Monti, Toano, Ramiseto, Busana Villa Minozzo, Collagna, Ligonchio, Casalgrande, Castellarano e Viano sono a rischio medio – ha detto – Occorre tuttavia attivare una verifica puntuale del rispetto dei criteri antisismici di tutti gli edifici pubblici strategici e delle scuole, ma anche delle abitazioni private dei centri storici. Per quanto riguarda i 65 edifici del patrimonio scolastico della Provincia, intendo istituire un Nucleo tecnico di valutazione che entro un anno dovrà portare a compimento questo screening. Ed al Governo chiediamo adeguate risorse per i controlli, la prevenzione e per la messa in sicurezza delle scuole, qualora le nostre verifiche evidenziassero necessità in tal senso”.