Oggi, lunedì 4 maggio, nella Sala del Tricolore del Comune di Reggio Emilia si sono svolte le celebrazioni per i 150 anni del passaggio a Reggio Emilia di Giuseppe Garibaldi. “L’eroe dei due mondi”, simbolo di unità tra i popoli e uomo di alto valore civile, che a Reggio trova riconoscimento nell’intitolazione della via monumentale Corso Garibaldi e nell’omonimo Istituto regionale per i Ciechi, è stato ricordato dalle Autorità cittadine e dai giovani degli istituti superiori reggiani.
I saluti dell’assessore a Scuola, Cultura e Giovani Iuna Sassi, del vice presidente della Provincia Pierluigi Saccardi e del presidente provinciale dell’associazione nazionale Reduci garibaldini, cavalier Giovanni Mariotti, hanno dato il via alle celebrazioni in Sala del Tricolore.
“Il 18 agosto 1859 Garibaldi, in viaggio da Modena, si fermò ad alloggiare alla Posta reggiana _ ha spiegato l’assessore Sassi _ la voce si sparse in città e i reggiani accorsero subito per rendersi disponibili a dare il proprio contributo al riscatto nazionale. L’episodio, ricordato da una lapide apposta sulla facciata dell’hotel Posta nel 1889, è vivo nella memoria della nostra città, soprattutto nel ‘Popol Giost’ di Santa Croce che avvicinò i propri giovani al generale durante la sua visita in città, per una sorta di battesimo civile. Significativa la scelta di non ricordare l’evento storico con un monumento, ma di intitolare al generale l’Istituto regionale per i Ciechi appunto chiamato Giuseppe Garibaldi. Si è così optato per una celebrazione non retorica, ma di duratura applicazione dell’attenzione e della sensibilità verso l’infanzia che ancora oggi sono elementi caratteristici della nostra città a livello internazionale”.
Ai saluti delle Autorità, è seguita la lettura di testimonianze risorgimentali e garibaldine a cura di Auro Franzoni, Gabriella Bonini e Maria Antonietta Centoducati e di studenti e lavoratori dell’Istituto magistrale ‘Matilde di Canossa’, voci e musica per una rievocazione fedele dello storico passaggio di Garibaldi.
Note sul centocinquantesimo della venuta di Giuseppe Garibaldi a Reggio Emilia
18.8.1859 – Garibaldi giunse a reggio Proveniente da Modena con una carrozza scoperta da due cavalli e scortato da due graduati toscani. A porta San Pietro lo aspettavano tutte le autorità civili e militari. La Banda civica e tutta la popolazione in festa lo accompagnò risalendo la Strada Maestra a porta San Pietro (ora via Emilia San Pietro) fino alla locanda (ora Hotel della Posta) nella piazzetta dei Vetturali o Fiaccherai (ora piazza del Monte). Richiamato dalla folla dovette affacciarsi da una finestra e fra l’entusiasmo generale esortò i reggiani ad essere uniti con i soldati se si voleva atterrare i nemici dell’Italia.
19.8.1859 – Il Generale Garibaldi, sorto il sole. Uscì dalla locanda e salito sulla sua carrozza, sempre scortato da due graduati toscani, salutato dalla Guardia Civica che aveva montato la guardia, raggiunse la vicina piazza d’Armi, ora pizza della Vittoria, per passare in rivista truppe toscane sempre al suo servizio per poi varcare la cinta di Reggio al galoppo e verso sinistra, raggiungere porta Santo Stefano e andare a percorrere le mura fino a porta Castello e porta Santa Croce. Da lì, dopo aver visitato il Forte San Marco, ex convento e poi caserma, ora sede della Questura, proseguendo lungo le mura di San Marco, rientrò in città da Porta S. Croce e sulla strada Maestra di S. Croce, ora via Roma, accadde qualcosa di memorabile. Un affollamento inverosimile di popolo in attesa lo circondò, tutti volevano vederlo, chiamarlo, salutarlo fra gli ‘Evviva Garibaldi’.